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Venezia neoclassica

Uno dei primi edifici, che segue il gusto neoclassico nella città lagunare è la Chiesa di San Simeone Piccolo, collocata esattamente di fronte alla stazione ferroviaria di Santa Lucia, raggiungibile percorrendo il ponte degli Scalzi. L'edificio presenta un'insolita pianta circolare, a richiamo del Pantheon romano, sormontata da una cupola in rame. Esattamente come avviene nell'edificio romano, a mediare tra esterno ed interno vi è un pronao, solo che in questo caso le dimensioni risultano notevolmente ridotte.

Non molto lontana, collocata sempre nel sestiere di Santa Croce, sorge la Chiesa di San Nicola da Tolentino, detta comunemente dei Tolentini, progettata dal vicentino Vincenzo Scamozzi tra 1591 e 1602. La facciata, rimasta incompiuta, caratterizzata da pronao con sei colonne corinzie, fu invece aggiunta in seguito da Andrea Tirali, anticipando in questo modo il nuovo gusto neoclassico. La chiesa venne profondamente danneggiata durante i bombardamenti austriaci del 1849.

Venezia. Chiesa di San Nicola da Tolentino

Venezia. Chiesa di San Nicola da Tolentino

Ma simbolo del neoclassicismo veneziano è il celebre teatro La Fenice, collocato nel sestiere di San Marco. La storia dell'edificio è legata ad un susseguirsi di costruzioni e di demolizioni, a partire dal concorso vinto nel 1789 dall'architetto Gianantonio Selva. Egli optò per una struttura nobile, ma discreta, ben integrata nel tessuto urbano veneziano: la facciata neoclassica, che domina il campo di San Fantin, si distingue per le superfici bianche tagliate a spigoli vivi, secondo il nuovo gusto nato come reazione al barocco e rococò.

Il destino del noto teatro fu piuttosto difficile: per ben due volte, l'elegante edificio bruciò, prima nel 1836 e poi nel 1996 quando fu colpito dal devastante incendio che porterà alla riedificazione dell'architetto Aldo Rossi, secondo la logica del "com'era e dov'era", proprio come era avvenuto, nel 1902, per un altro simbolo di Venezia: il campanile di San Marco.